domenica 2 aprile 2017

L'amore è quel che resta dopo l'incendio

«Ascolta bene quel che ti dico bambina. Io so cos'è l'amore e l'amore non è nebbia che la stagione asciuga. È come il suono. Sembra andato ma intanto ti ha trasformata. Entrato dentro per sempre, nella forma di una parola che ti ha benedetta o di una musica che accompagna i tuoi giorni.
L'amore mio sarà con te quando giochi, quando dormi, quando ti alzi, quando cammini per strada, quando ti addormenti, anche quando non lo sentirai. Lo ritroverai nelle piante che coltiverai e nei fiori che disegnerai. Ti sorprenderà alle spalle come un gatto, che può scappare quando ti giri ma c'era e non eri sola. Allora il desiderio te lo farò cercare nelle persone che incontri e il desiderio è forte e ti confonde. Il seduttore non sa l'amore, vuole prendere quel che si può solo ricevere ma sa la forza del desiderio e le sue leggi. Non è il primo desiderio, né il secondo o il terzo l'amore. È quello che resta dopo l'incendio, dopo l'inganno che invece si è nebbia e la prima luce arriva come un regalo e lo umilia nel suo essere nulla.»
Aveva fatto una pausa perché il respiro tornasse a sostenere le parole. Poi sua madre aveva concluso così piano che forse lei lo aveva sognato: «Tu sei la luce, tu sei il regalo».

Mariapia Veladiano
Una storia quasi perfetta
Guanda 2016

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